Stanno facendo discutere, come al solito per incutere terrore, le nuove misure protezionistiche del presidente degli Stati Uniti.
Io non ci vedo nulla di delirante. Ogni Stato sovrano ha il diritto di prendere tutte le decisioni che considera necessarie per difendere il proprio Paese, la propria economia e i propri cittadini.
L’imposizione di dazi sulle merci prodotte all’estero non è una dichiarazione di guerra contro gli altri Stati – specialmente quando si a che fare con un pesante deficit commerciale – piuttosto la presa di coscienza che la globalizzazione ha provocato l’impoverimento del ceto medio lavorativo e l’ingrassamento della sola finanza speculatrice.
Non sono le industrie il bersaglio del provvedimento, ma è il sistema finanziario globale a essere preso realmente di mira. Ne ho scritto anni fa – all’epoca del primo mandato di Trump – per la mia tesi di laurea “Perdite e opportunità per l’industria italiana dovute al ripristino di misure protezionistiche“.
Potete consultarla sul portale Tesionline